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Cammino Neocatecumenale"
Che cosa è il Cammino Neocatecumenale?
Nella Chiesa primitiva, quando il mondo era pagano, chi voleva farsi cristiano doveva iniziare un «Catecumenato»: un itinerario di formazione per prepararsi al Battesimo. Oggi il processo di secolarizzazione ha portato tanta gente ad abbandonare la fede e la Chiesa; per questo è necessario un itinerario di formazione al cristianesimo. Il Cammino Neocatecumenale non è un movimento o un’associazione, ma uno strumento nelle parrocchie al servizio dei Vescovi per riportare alla fede tanta gente che l’ha abbandonata.
La natura del Cammino Neocatecumenale viene definita da Sua Santità Giovanni Paolo II quando scrive: «
Riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione cattolica, valida per la società e per i tempi odierni».
Grazie agli iniziatori Kiko Arguello, Carmen Hernández e Padre Mario Pezzi il Cammino Neocatecumenale nasce in Spagna nel 1968 tra i poveri di Palomeras Alta, nella periferia di Madrid. Questo
itinerario di formazione cattolica,
è un cammino progressivo
basato sulla riscoperta graduale del nostro Battesimo attraverso la predicazione, la liturgia e la comunione fraterna. Il Catecumenato è diviso in tappe seguendo le indicazioni del
“Rito Iniziazione Cristiana degli Adulti” della CEI.
I destinatari di questa esperienza sono gli adulti battezzati: coloro che si sono allontanati dalla Chiesa, coloro che non sono stati sufficientemente evangelizzati e catechizzati, coloro che desiderano approfondire e maturare la loro fede e coloro che provengono da confessioni cristiane non in piena comunione con la Chiesa cattolica.
Come nasce una “comunità”?
Tutto parte dalle catechesi iniziali dette “
catechesi kerigmatiche” in una parrocchia sull’invito del parroco. Le catechesi si svolgono nell’arco di due mesi, in quindici incontri serali, e si concludono con una convivenza di tre giorni. Al fine di sperimentare il Tripode:
Parola, Liturgia, Comunità,
su cui si basa la vita cristiana.
Le catechesi iniziali sono articolate in tre parti:
- L’annuncio del kerigma che chiama a conversione.
- Il kerigma preparato da Dio attraverso la storia della salvezza (Abramo, Esodo, ecc.): si danno le chiavi ermeneutiche necessarie per l’ascolto e la comprensione della Sacra Scrittura. (Quest’iniziazione alla Scrittura viene sigillata in una celebrazione della Parola, in cui i partecipanti ricevono la Bibbia dalle mani del Vescovo o del Presbitero).
- Il kerigma nei sacramenti, nella comunione e nella comunità. (le catechesi culminano nella convivenza con la celebrazione dell’Eucaristia).
Con la convivenza finale, cioè attraverso la predicazione e le celebrazioni fatte nelle catechesi iniziali, lo Spirito Santo invita uomini e donne di diversa età, mentalità, cultura e condizione sociale a intraprendere insieme un itinerario di conversione, fondato sulla riscoperta progressiva delle straordinarie ricchezze e responsabilità del Battesimo ricevuto. Alla fine della convivenza (ritiro spirituale che dura circa tre giorni), con coloro che accolgono la chiamata a percorrere tale catecumenato post-battesimale viene formata la Comunità Neocatecumenale.
Gli incontri si terranno nei locali parrocchiali.
Approvazioni ufficiali del Cammino Neocatecumenale da parte della Santa Sede.
Il Cammino Neocatecumenale ha compiuto un iter per il suo riconoscimento definitivo ed ufficiale da parte della Chiesa, avvenuto infine il 20/1/2012 grazie a diverse approvazioni:
In conformità al desiderio del Papa Giovanni Paolo II: «Auspico che i Fratelli nell’Episcopato valorizzino e aiutino – insieme con i loro Presbiteri – quest’opera per la nuova evangelizzazione, perché essa si realizzi secondo le linee proposte dagli iniziatori, nello spirito di servizio all’Ordinario del luogo e di comunione con lui e nel contesto dell’unità della Chiesa particolare con la Chiesa universale», il Cammino Neocatecumenale si attua nelle diocesi: sotto la giurisdizione e la direzione del Vescovo diocesano; sotto l’assistenza e la guida dell’Équipe Responsabile internazionale del Cammino o dell’Équipe responsabile delegata, secondo «le linee proposte dagli iniziatori», contenute nello Statuto e negli Orientamenti alle Èquipes di Catechisti.
Il Cammino Neocatecumenale è dotato di personalità giuridica pubblica e consta di un insieme di beni spirituali:
- il “Neocatecumenato” o Catecumenato post-battesimale
- l’educazione permanente della fede
- il catecumenato
- il servizio della catechesi svolto secondo le modalità indicata nel Direttorio Catechetico.
Il Cammino Neocatecumenale a Castel del Piano
Attualmente nella nostra Parrocchia di Castel del Piano ci sono quattro Comunità Neocatecumenali ,( circa 120 fratelli ), nate da delle catechesi iniziali effettuate negli anni e precisamente sono:
- la I Comunità, nata nel 1980
- la II Comunità, nata nel 2000
- la III Comunità, nata nel 2005
- la IV Comunità nata nel 2010
- la V Comunità nata nel 2012
Le comunità, s’incontrano due volte alla settimana:
- per la Celebrazione della Parola, martedì o mercoledì sera
- per la Celebrazione Eucaristica (dopo i primi vespri della domenica, aperta a tutti anche a chi non fa parte del Cammino Neocatecumenale)
- una volta al mese per un incontro di condivisione delle esperienze di vita alla luce della Parola di Dio.
Il responsabile di queste comunità è Marco Sotgiu: 339/8801782
Molti membri del Cammino Neocatecumenale sono impegnati nei vari ambiti parrocchiali:
- Catechesi per giovani e adulti
- Corso per fidanzati
- Catechesi Sposi
- Battesimi
- Catechismo
- Catechesi in carcere maschile e femminile (a Capanne dal 2000)
- Caritas
- Ministri Straordinari dell’Eucarestia
I ruoli all'interno della comunità:
La comunità, possiede una propria equipé di responsabili, che si compone di un responsabile, uno o più viceresponsabili e, se necessario, di uno o più corresponsabili. Oltre a questa equipé, all'interno delle comunità sono presenti altre figure che non sono citate negli statuti ma la cui presenza è consolidata sin dall'inizio del Cammino.
Il cantore, che ha il compito di accompagnare con la chitarra i canti del cammino neocatecumenale, molto spesso affiancato da membri della comunità che suonano il cembalo, il tamburo ed altri strumenti a percussione. Talvolta vengono utilizzati altri strumenti musicali, come gli strumenti a fiato o gli archi (es. il violino o il flauto traverso).
L'ostiario, che ha il compito di provvedere alle esigenze pratiche della comunità, come il comprare il necessario per la liturgia o per la celebrazione della Parola, o visionare la correttezza e la disposizione dell'arredo liturgico di tali celebrazioni.
Il maestro dei bambini; questa figura è presente nelle comunità che hanno bambini, ed ha il compito di animare per essi la celebrazione della comunità o i ritiri spirituali.