“Davide, questo è il primo atteggiamento, per difendersi non usa né Dio né il suo popolo, e questo significa l’amore di un re per il suo Dio e il suo popolo. Un re peccatore – conosciamo la storia – ma un re anche con questo amore tanto grande: era tanto attaccato al suo Dio e tanto attaccato al suo popolo e non usa per difendersi né Dio né il suo popolo. Nei momenti brutti della vita accade che forse nella disperazione uno cerchi di difendersi come può e anche di usare Dio e di usare la gente. Lui no, il primo atteggiamento è quello: non usare Dio e il suo popolo”.
“Questa salita al monte ci fa pensare a quell’altra salita di Gesù, anche Lui addolorato, a piedi scalzi, con la sua croce saliva il monte. Questo atteggiamento penitenziale. Davide accetta di essere in lutto e piange. Noi, quando accade una cosa del genere nella nostra vita sempre cerchiamo – è un istinto che abbiamo – di giustificarci. Davide non si giustifica, è realista, cerca di salvare l’arca di Dio, il suo popolo, e fa penitenza per quella strada. E’ un grande: un grande peccatore e un grande santo. Come vanno insieme queste due cose… Dio lo sa!”.
“E’ bello sentire questo e vedere questi tre atteggiamenti: un uomo che ama Dio, ama il suo popolo e non lo negozia; un uomo che si sa peccatore e fa penitenza; un uomo che è sicuro del suo Dio e si affida a Lui. Davide è santo e noi lo veneriamo come santo. Chiediamo a lui che ci insegni questi atteggiamenti nei momenti brutti della vita”.